Il sogno dei treni

I treni sono uno dei mezzi di trasporto che hanno colpito maggiormente l’immaginario collettivo. Numerosi furono gli artisti e i letterati che hanno visto negli albori delle ferrovie qualcosa di immaginifico e allo stesso tempo spaventoso; negli anni d’oro del giallo inglese, diversi autori hanno visto nei treni internazionali a lunghissima percorrenza una fonte di storie e misteri. In questo articolo vediamo alcuni collegamenti ferroviari che hanno fatto la storia delle ferrovie. Ci renderemmo conto che i viaggi internazionali, anche se per pochi, erano all’ordine del giorno anche più di un secolo fa.

 

La valigia delle Indie

In italiano è invalsa la traduzione “Valigia delle Indie” per Indian Mail. Con questo nome si designava il servizio di trasporto via mare e via terra, che collegava Londa a Bombay. Fino al 1914 il servizio ferroviario transitava per l’Italia, percorrendo interamente la ferrovia adriatica. All’indomani dell’Unità d’Italia, la nostra penisola divenne un crocevia perfetto per i collegamenti India – Inghilterra. L’inaugurazione del Canale di Suez migliorò molto i collegamenti. Il tragitto era molto articolato: si partiva da Londra e ci si imbarcava, si attraversava la Manica e si giungeva a Calais; si toccava Parigi, si attraversava il traforo del Frejus (inaugurato nel 1871), si transitava per la linea Torino – Piacenza e a Bologna si imboccava la linea Adriatica, inaugurata da pochi anni. Da Brindisi, il viaggio proseguiva in piroscafo direttamente per Bombay, attraverso il Canale di Suez.

Ancora oggi, al Museo della Scienza e della Tecnologia di Milano è conservato un esemplare delle locomotive di tipo Gruppo 552 FS utilizzato per la tratta italiana della Valigia delle Indie. Il destino del collegamento in territorio italiano era destinato a ridursi, ancora prima della Grande guerra. Il porto di Brindisi non era all’altezza delle attese britanniche; l’Italia non lo ampliò e la compagnia dei piroscafi spostò l’approdo a Marsiglia. Con la guerra alle porte, la Gran Bretagna consolidò la rotta francese, dal momento che non era sicuro far transitare i propri treni su un territorio non alleato.

 

Leggi anche:   Bradshaw's: i classici delle guide di viaggio

 

L’Orient Express

Anche l’ultimo adattamento cinematografico dell’opera di Agatha Christie Murder on the Orient Express ha contribuito ad alimentare l’alone di leggenda che ricopre questo glorioso collegamento ferroviario. Quali sono i dati storici di questo treno, a prescindere dalle invenzioni dei grandi romanzieri?

La nascita del collegamento è da far risalire all’iniziativa di un imprenditore, Geroges Nagelmackers, che creò un collegamento da Parigi a Varna, sul Mar Nero. Da lì si prendeva un piroscafo fino a Costantinopoli. Di lì a qualche anno, nel 1889, il percorso non avrebbe più previsto trasbordi, grazie all’apertura della tratta ferroviaria balcanica. In Jugoslavia, infatti, il treno si divideva: alcune carrozze proseguivano per Atene, una parte per Costantinopoli. La Compagnie Internationale des Wagon Lits forniva il materiale rotabile: cristalli, lini preziosi, legni pregiati caratterizzavano gli interni di questi convogli. Di Orient Express, a dirla tutta, non ce ne fu solamente uno: esisteva anche il Simplon Orient Express che, all’indomani dell’apertura del traforo del Sempione (1906), collegava Parigi a Istanbul, transitando per Milano, Venezia, Trieste e i paesi balcanici. Ufficialmente i servizi ferroviari terminarono nel 1962, ma un relitto del servizio rimase attivo: il Direct Orient Express da Parigi a Belgrado e poi Istanbul o Atene. Le carrozze furono vendute negli anni Settanta. Ancor oggi i vagoni viaggiano lungo le ferrovie d’Europa, a servizio di tour operator.

 

Leggi anche:   Ferrara fra realtà e letteratura

Il Blue Train

I treni di lusso non riguardano solamente l’Europa e il Vicino Oriente. In Africa esiste un servizio ferroviario di lusso ancora in fervente attività (anche in questo periodo di pandemia), il Blue Train. Il nome deriva dalla livrea del treno, tutta blu. Collega Pretoria a Città del Capo, fermandosi a Kimberley, località famosa per l’attività mineraria. Il treno circola su una linea a scartamento ridotto di 1067 mm, unica in Africa. Viaggia lentamente, perché copre la tratta in tre giorni, quando l’aereo impiega un paio d’ore. Il viaggio, in questo caso, è la destinazione stessa del viaggio, che infatti è una crociera su rotaie.

È dal 1923 che circolano treni di lusso fra Pretoria e Città del Capo, ma è dal 1937 che si è iniziato a usare il nome commerciale di Blue Train.